Il caro energia 2022 colpisce anche le aziende dell’industria del mobile

Caro energia 2022

I settori manifatturieri si trovano ad affrontare un forte aumento dei prezzi del gas naturale e dell’elettricità. Il caro energia 2022 rappresenta una vera e propria emergenza a cui le aziende Unionplast, Federlegno Arredo e Confindustria rispondono con le loro dichiarazioni. 

L’Unionplast, la Federazione della gomma e della plastica di Confindustria, rilascia le seguenti parole un comunicato stampa in merito all’emergenza: “Il settore manifatturiero della trasformazione delle materie plastiche si trova suo malgrado a fronteggiare un drammatico aumento dei costi delle commodity energetiche, che sta mettendo a rischio la sopravvivenza delle nostre imprese.”

“È chiaro che aumenti di questa portata non possono essere assorbiti dalle nostre aziende. Pur avendo la plastica indubbi vantaggi legati alla sua intrinseca leggerezza che ne fanno uno dei materiali più sostenibili per l’imballaggio, resta molto elevato il fabbisogno energetico per la sua trasformazione. Il settore sta facendo enormi sforzi per ridurre drasticamente i consumi energetici all’interno delle proprie fabbriche, ma nel breve periodo, aumenti di questa portata non possono essere assorbiti dalle nostre aziende”.

Gli aumenti dei prezzi dell’energia elettrica sono una chiara conseguenza della crescita esponenziale delle quotazioni del gas naturale. Il prezzo MGP pubblicato da GME di dicembre 2021 è risultato pari a 113,344 €/Mwh, crescendo in questo caso di oltre il 688% rispetto a dicembre 2020.

Caro energia: le dichiarazioni di FederlegnoArredo

Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo, sostiene che l’eccessivo aumento del costo dell’energia metterà a dura prova la crescita del nostro Paese.  

Di fronte a questa situazione così grave, Feltrin chiede al Governo che vengano riviste le misure del Decreto Sostegni con le seguenti dichiarazioni:

“Risulta a tutti evidente – ha spiegato Feltrin – la sproporzione fra l’incidenza che il rincaro energetico ha sulle aziende e sulla loro tenuta e le misure previste. Pensare che siano sufficienti, come riportato sul sito del Mise, 1,2 miliardi per annullare gli oneri di sistema nel primo trimestre del 2022 e 540 milioni per contributi sotto forma di credito d’imposta pari al 20% delle spese elettriche, è come invitare a prendere un aperitivo chi pensava di andare a cena. Chiediamo pertanto al Governo di intervenire quanto prima con un’azione più forte e incisiva”.

Confindustria: le proposte al Governo

Lo scorso 27 gennaio si è tenuto un incontro in cui Confindustria e Governo si sono confrontate sull’emergenza caro energia 2022.

L’obiettivo dell’incontro su quali misura adottare per affrontare la difficile situazione che sta attraversando il Paese. La paralisi del sistema industriale italiano rischierebbe di bloccare il Paese e richiede un deciso intervento di politica industriale immediato ed efficace.
Secondo quanto proposto da Confindustria dovrà essere effettuata la cessione della produzione nazionale di gas ai settori industriali per 10 anni anticipando i benefici finanziari per l’anno 2022. Altre proposte per l’emergenza caro energia 2022, inoltre, riguardano la cessione immediata ai settori industriali a rischio chiusura di energia rinnovabile elettrica, l’aumento

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